L’argomento che affrontiamo è il seguente: vetri a norma nei locali pubblici e come adeguare i vetri alle normative di sicurezza attuali.
A partire dal maggio 2014 è entrata in vigore la revisione della norma UNI 7697 dal titolo “Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie”, in cui si affronta anche il tema della sicurezza del vetro nei locali pubblici.
La norma presenta alcune novità rispetto alla versione precedente. La novità principale che ci interessa è che la lastra interna di ogni vetrocamera sia in sicurezza anche ad un’altezza superiore a 100cm dal piano di calpestio.
Ciò significa che tutti gli attori impegnati nella progettazione, nel preventivo e nell’esecuzione dei lavori devono proporre ed utilizzare materiali conformi. Anche il cliente finale, che può essere proprietario dell’immobile o dell’esercizio commerciale, ha la responsabilità finale del prodotto che viene installato.
Se sei proprietario o gestisci un bar, ristorante e simili ti consigliamo di leggere questo articolo.
Comunemente si pensa che le norme UNI non siano obbligatorie. Tuttavia, la norma UNI 7697 è resa di fatto obbligatoria dai commi 1,2,3 espressi dalla direttiva CEE 92/59.
In caso di incidenti, rotture, lesioni o altri danni indicati al paragrafo 7 della UNI 7697 “Danni o rischi conseguenti alla rottura delle vetrate” la non conformità alla norma comporta sanzioni sia civili sia penali. Questo rende di fatto obbligatorio per tutti la messa in sicurezza dei vetri nei locali pubblici.
Quando si parla di sicurezza del vetro ci sono diversi fattori da tenere in considerazione.
Anzitutto la posa delle vetrate deve essere effettuata in accordo con EN 12488:2013 e seguendo le indicazioni del produttore. Va da sé che ogni infisso posato dotato di vetrate possegga una marcatura CE che lo renda idoneo alla compravendita nell’Unione Europea.
Ogni superficie trasparente deve inoltre essere segnalata e ben visibile, come espresso anche dal D.lgs 81/08.
Ma quali sono i rischi individuati dalla UNI 7697?
Ce ne sono di tre tipi:
Nella maggior parte dei casi, nei locali pubblici bisogna prestare attenzione al rischio di danni a persone e cose e al rischio di caduta. Il motivo di questa attenzione è molto semplice: il vetro è, nonostante tutto, una fonte di rischio.
Prevenire e garantire l’incolumità degli utenti è responsabilità di chi si occupa della sicurezza.
Se il vetro è già esistente e non è un vetro di sicurezza, come nel caso di edifici di vecchia costruzione, è necessario portarlo in classe 1B1 o 2B2 a seconda delle indicazioni della UNI 7697.
La nostra azienda da diversi anni si occupa di messa in sicurezza di vetrate non a norma.
Le pellicole per vetri di sicurezza Madico adeguano i vetri alla norma UNI 7697, portando il vetro in classe 1B1 o 2B2 a seconda del tipo di vetro, dei rischi e della destinazione d’uso.
Nel caso dei locali pubblici va inteso anzitutto di che tipo di locale stiamo parlando, poiché esistono prescrizioni specifiche per le sottotipologie.
Ad esempio, le pareti vetrate di verande e simili richiedono la classe 2B2, ovvero la più bassa. Ma se in tali verande esiste il pericolo di caduta nel vuoto vanno portate in classe 1B1. Parapetti e balaustre richiedono invece sempre la classe 1B1, mentre in situazioni sensibili (banche, tribunali etc) vi sono altre normative dedicate e molto più stringenti, che prevedono l’utilizzo di altri sistemi di sicurezza.
Nel caso di uffici, ospedali, negozi, ambienti comuni di luoghi residenziali, scuole di ogni ordine e grado, supermercati interveniamo applicando pellicole per vetri di sicurezza.